Mario
Magnotta nasce il 14 ottobre 1942 a Pieve di Teco in provincia di Imperia
(il destino…) da Giovanni Magnotta e Romilda Siconolfi. Nel 1945
la sua famiglia si trasferisce a L'Aquila per motivi di lavoro. Rimasto
ben presto orfano dei genitori, viene affidato ad un istituto di suore. Cresce
e studia, prendendo il diploma di scuola media inferiore.A
diciotto anni trova posto come bidello all'I.T.C "Luigi Rendina" di L'Aquila,
dove rimane per ben trentasei anni. Nel 1974 conosce per caso Giuseppina,
ragazza che poi sposerà e dalla quale avrà, nel 1976, la sua unica figlia, Romilda.
Tutto procede normalmente nella vita di Mario. Ha un piccolo appartamento nella
zona del Torrione, quartiere a pochi passi dal centro cittadino. Vive,
lavora e saltuariamente arrotonda lo stipendio aiutando un suo amico, Lello
Panarelli, proprietario dell'omonimo negozio, molto conosciuto in città. Nel
1981, anno importantissimo della sua esistenza, acquista una lavatrice
piuttosto costosa da un rivenditore, Bontempo, pagandola 480.000 lire.
Nulla sembra turbare la tranquillità della famiglia Magnotta, ma non è così. Due
simpatiche canaglie, Antonello e Maurizio, ex alunni del Tecnico Commerciale,
uno proprietario di un negozio di mobili e l'altro socio, terribili incubi di
Mario ai tempi della scuola, sono i responsabili ancora inconsapevoli di un episodio
che renderà famosa L'Aquila e il suo figlio più famoso, Mario. È
il 1987, il nostro eroe ha appena concluso la sua storia con Giuseppina,
la fanciulla di Ercolano sposata undici anni prima. Se ne va, lasciando il marito
senza moglie e, cosa gravissima, senza lavatrice. Un duro colpo,
ma come al solito, Mario reagisce. Era rimasto in ottimi rapporti con Antonello
e Maurizio, quindi decide di chiedere un consiglio ai due su quale negozio puntare
per l'acquisto di una nuova lavatrice. Racconta il precedente di Bontempo, della
S.Giorgio con carica dall'alto, e, accompagnato da un altro famosissimo
rivenditore, fulmina i due "consiglieri". Il suo modo di parlare, di fare, già
espressi fra i corridoi scolastici dove veniva punito, in particolare da Maurizio
(soprannominato "bullò") chiuso negli sgabuzzini o con altri scherzi di
questo genere, fanno scattare la molla: inventano una scemenza contrattuale sul
precedente acquisto, si trasformano uno nel direttore della S. Giorgio, l'altro
nel doppio ruolo di rivenditore dove Mario sei anni prima aveva acquistato lo
storico elettrodomestico e di ragioniere della ditta "Imperia"
che "girava" le lavatrici a Bontempo. Tutto era pronto per passare alla storia.
Dallo studio del loro negozio partivano decine di telefonate, di cui purtroppo
solo quattro sono state registrate. Di giorno, di notte, a scuola, Mario era braccato.
Per liberarsi di quegli scocciatori, doveva esplodere… Lo farà, al termine di
un'avventura durata più di un mese. Il
resto è noto. Cominciano a girare delle cassette con uno che bestemmia,
si passano fra amici, si duplicano, fanno il giro d'Italia. Ormai Mario è un personaggio
storico. Viene gestita la sua immagine da un manager, è l'ospite principale di
un programma locale, partecipa a sagre e feste di ogni tipo. L'apice della sua
brevissima carriera lo raggiunge nel 1992, quando, in un'edizione serale
de "I fatti vostri", è intervistato da Fabrizio Frizzi. Quella
sera tutti gli abitanti aquilani sono rimasti incollati davanti al televisore
come se al posto di Mario ci fosse stata una finale di Coppa del Mondo. Poi
basta. Più nulla. La sua vita era troppo movimentata. Aveva bisogno di tornare
alla normalità. Lo fa. Ecco però un improvvisa e inaspettata proposta: alcuni
ragazzi che lo hanno apprezzato, vissuto, conosciuto personalmente, ragazzi che
si esprimono con il linguaggio e le frasi coniate dal loro eroe, una sera d'estate
del 1998 lo incontrano in discoteca, l"Evergreen" di Fossa. Corrompono
il vocalist della pista centrale, fanno salire Mario sul palco… La folla impazzisce,
grida, urla, si accalca per avvicinare il più possibile quell'uomo che ormai,
col microfono in mano, aveva preso pieno possesso del locale. Era tornato. Ma
non completamente. Alle proposte di ragazzi sbarbati, inesperti, forse troppo
guasconi, lui non credeva.
Nasce
www.magnotta.it (dopo alcuni anni di residenza su server gratuiti: Tiscali,
Clubnet etc.), si capisce subito che c'è gente che non ha dimenticato. Arrivano
le prime imitazioni. Ecco poi due serate, Roma, 5 novembre 2000 e Colleferro (Roma)
15 dicembre 2000. Mario è ormai conosciuto in tutta
Italia, e il suo Mito si rafforza.
Purtroppo, nella notte tra il 4 ed il 5 gennaio 2009, anche il nostro mitico ed inossidabile Mario si deve arrendere. Ad una maledetta embolia polmonare. Lascia un grande vuoto; a l'Aquila la sua città natale e tra milioni di fans in tutt'italia.
Questo sito è in suo onore, e in ricordo imperituro della sua ineguagliabile, genuina simpatia.
GRAZIE, MARIO....
(tratta
dal defunto Sito www.mariomagnotta.com: riveduto e corretto da Manuel) |